Il glamping arriva anche nelle aziende agricole fiorentine. La nuova frontiera del turismo all’aria aperta, che vede la costruzione di casette immerse nella natura o tende sospese sugli alberi, sarà finalmente possibile anche nelle colline intorno al capoluogo toscano: lo prevederà il prossimo Piano operativo urbanistico a cui sta lavorando il Comune, con l’obiettivo di sfruttare la scia di una forma di vacanze all’aria aperta che sta avendo un grande successo nel mondo, anche grazie alla complicità della pandemia del covid che ha fatto prediligere forme di turismo più a contatto con la natura.
Ad annunciarlo a Repubblica è stata l’assessora all’urbanistica Cecilia Del Re: «Nel prossimo Piano operativo urbanistico recepiremo la nuova normativa regionale in materia e apriremo dunque alla possibilità di realizzare glamping o agri-campeggi legati ad aziende agricole nei termini previsti dalla normativa regionale. Abbiamo ricevuto diversi contributi in tal senso, soprattutto nella zona di Firenze Sud e Firenze Certosa, zone che hanno una vocazione agricola». Ciò significa che le aziende agricole del territorio fiorentino potranno avviare attività di glamping, acronimo di “glamour” e “camping”, ovvero campeggi di lusso connotati da una spiccata immersività nella natura.
Nel 2015, anno di approvazione del precedente Piano operativo comunale tuttora in vigore, i glamping ancora non esistevano in Italia, ma stavano già andando forte in California. Di lì a poco sono arrivati nella nostra penisola, tanto che nel 2021 la Regione Toscana ha semplificato l’iter per avviare queste attività nelle aziende agricole permettendo la costruzione di «tende di tutte le forme e dimensioni con una superficie utile massima di 70 metri quadrati, anche dotate singolarmente di servizi igienico-sanitari e di cucina, purché le pareti esterne ed il tetto siano prevalentemente di tela», nonché a «camper, roulotte, case mobili, dotate di meccanismi di rotazione in funzione, anche dotati singolarmente di servizi igienico-sanitari e di cucina, di massimo 70 metri quadrati». Di conseguenza i singoli Comuni ora possono regolamentare questo tipo di attività, ed è proprio ciò che intende fare Palazzo Vecchio, con l’obiettivo di attirare persone che vengono a Firenze senza assediare il centro storico per gli alloggi, e al contempo aiutando le aziende agricole, in difficoltà a causa della siccità, ad avviare forme di business alternativo.
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