I dati dell’Osservatorio del Turismo Outdoor non hanno solo confermato numeri positivi per il 2022, ma svelato un nuovo appeal del settore en plain air. Se la pandemia ha spinto sempre più viaggiatori a scegliere un’esperienza outdoor per via delle restrizioni, l’ingresso della tecnologia ha fatto voltare pagine a campeggi e villaggi turistici.
“Grazie alla tecnologia, oggi le esperienze all’aria aperta sono diventate mainstream: l’universo dell’outdoor non è più considerato come cheap, difficile e per pochi ma è diventato cool, facile e alla portata di chiunque – si legge del report dell’Osservatorio -. Allo stesso modo l’evoluzione delle esigenze ha fatto dell’open air un service delivery per permettere all’ospite di vivere al meglio il soggiorno sia dentro le strutture (dalle piazzole all’offerta ristorativa e shopping) che fuori, con un’offerta di esperienze ampia e diversificata“.
Due scenari possibili per i camping village
Alla luce delle conseguenze portate dalla Guerra in Ucraina e il calcolo di alcuni dati statistici offerti da Istat ed Eurostat sul settore open air, è possibile tracciare due scenari di riferimento per il prossimo futuro:
“L’ipotesi migliore vede 48 milioni di presenze con una previsione di crescita rispetto all’anno scorso (+8%) e vicina ai risultati pre-Covid del 2019 (-14%), con una spesa complessiva generata pari a 2,55 miliardi di euro a fronte di una spesa media di 53 euro al giorno per ospite. Il mercato italiano si attesta sui 26 milioni di presenze nei camping e village, con una flessione solo del 5,2% rispetto ai risultati pre pandemia del 2019“.
“L’ipotesi peggiore – prosegue il rapporto – stima una presenza che si attesterebbe a 45,4 milioni, segnando un sostanziale stallo rispetto ai livelli della scorsa estate (+2%) e con una flessione più marcata rispetto al 2019 (-18%) per un impatto economico pari a 2,41 miliardi di euro. In questo caso è il mercato estero a frenare le presenze, mentre quello italiano si mantiene sostanzialmente stabile con 25 milioni (+8% rispetto al 2021 e stessa percentuale ma in flessione sul 2019)“.
Tutti i fattori che stanno spingendo il settore camping
Non solo tecnologia, ma anche wellness, green, sharing economy e le contaminazioni stanno spingendo sempre più in alto le esperienze outdoor. Il benessere naturale che genera relax, la sostenibilità della scelta che comprende tutta la fruizione della vacanza, l’arrivo di piattaforme di condivisione come Click&Boat o l’ingresso del glamping hanno rivoluzionato il comparto fino a spingerlo a previsioni meno incerte nei prossimi anni.
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