In Francia è crisi per i piccoli campeggi, e per questo FNHPA (Federation Nationale de l’Hotellerie de Plean Air) si è impegnata nella ricerca di un nuovo modello economico. Una riunione confederale organizzata il 14 dicembre scorso ha aperto la strada. Dal rapporto redatto da studio Alliances, con il supporto di Banque des Territoires, è stato analizzato il profilo dei campeggi di piccole e modeste dimensioni, oltre che immaginata una loro possibile trasformazione. L’emergere del glamping e degli alloggi insoliti è stata riconosciuta come un’ opportunità concreta per risollevare il settore.
Campeggi comunali e i piccoli campeggi sembrano ormai fuori mercato
Secondo FNHPA i piccoli campeggi e le strutture comunali sono ormai fuori mercato, ma questo è un vero paradosso per un settore che in Francia sta andando bene. Dallo studio condotto da Alliances risultano circa 3.000 piccoli campeggi – meno di 60 piazzole – sui 7.569 esercizi del territorio. La durata del soggiorno è in media di 4,7 giorni e la clientela è per il 69% francese.
Lo studio, in parallelo, ha mostrato un vero entusiasmo per l’alloggio che si distingue, ma anche per il desiderio di spazio e privacy. Un primo binario che, messo in atto su un piccolo stabilimento, potrebbe consentire di aumentare i prezzi.
Glamping e alloggi insoliti non sono una soluzione accessibile a tutti
Se glamping e “alloggi insoliti” (particolarmente lussuosi e ultra tecnologici) non sono ancora soluzioni percorribili per tutti i gestori, la diversificazione resta una delle risorse da valutare anche per le strutture “tradizionali”.
La Francia ha 1.677 domini insoliti, il cui tasso di occupazione è rimasto stabile negli ultimi anni. Le tariffe variano da 80 a 90 € a notte a più di 200 a 500 € a notte. Gli alloggi con spa privata possono generare fino a 2,5 volte più prenotazioni con un aumento del 58% del prezzo medio. La durata media è invece di 1,33 giorni (1,5 se l’alloggio è confortevole e dotato di cucina e 1,17 se il comfort è basico).
“Non possiamo più creare strutture ricettive turistiche collettive. Da qui l’importanza di preservare ciò che già esiste – ha evidenziato il presidente della FNHPA Nicolas Dayot -, perché non rilanciare gli stabilimenti che hanno chiuso?“. La federazione francese è infatti convinta che i piccoli stabilimenti abbiano un futuro con un posizionamento diverso. Un posizionamento che sarà comunque sostenuto da un nuovo modello economico.
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