L’Italia si sta facendo strada nel settore del business tourism, scalando le classifiche mondiali secondo l‘International Congress and Convention Association (ICCA). Attualmente, si posiziona al terzo posto a livello globale e al secondo posto in Europa, con oltre 520 incontri e conferenze tenuti nel paese. Solo la Spagna, con 528 eventi, e gli Stati Uniti, al primo posto con 690 eventi, superano l’Italia in termini di numeri (dati forniti dall’ENIT basati sulle informazioni dell’ICCA).
Nel 2022, circa l’85% dei meeting si è svolto in presenza, rappresentando circa 9.000 eventi su un totale di oltre 10.500. Roma e Milano occupano rispettivamente il quattordicesimo e il diciottesimo posto nella classifica delle città che ospitano il maggior numero di eventi, con 79 e 66 incontri. Nel contesto europeo, entrambe le città sono salite di una posizione. Questi dati dimostrano come i viaggi del futuro stiano sempre più combinando tempo libero e lavoro.
La formula dei viaggi blended (affari + tempo libero) è stata certificata da un’indagine condotta dall’ENIT utilizzando dati provenienti da ForwardKeys, WTTC, Bankitalia, Deloitte e Trip.com, presentata durante la fiera internazionale Imex 2023 a Francoforte. Già nel 2021 si è osservata una ripresa nel settore dei viaggi d’affari, con una crescita del 31% rispetto ai livelli del 2020, quando la spesa globale per i viaggi aziendali era diminuita del 56% rispetto al 2019.
Secondo le previsioni di Euromonitor, la spesa mondiale dei viaggiatori che combinano lavoro e tempo libero, stimata intorno ai 200 miliardi di dollari nel 2022, dovrebbe più che raddoppiare tra il 2021 e il 2027, raggiungendo circa 360 miliardi di dollari. Questi dati positivi sulla ripresa dei viaggi di lavoro creano un business, ma hanno anche un impatto positivo sull’ambiente. Inoltre, sostengono strategie volte a destagionalizzare i flussi turistici, portando benefici alle economie locali grazie all’aumento della durata dei soggiorni e della spesa, che favoriscono una maggiore conoscenza dei territori, dei prodotti tipici e delle tradizioni, punti di forza del Made in Italy
Il mercato italiano
In Italia, dopo una battuta d’arresto a causa della pandemia di COVID-19, il numero di viaggiatori internazionali per motivi di lavoro ha registrato una ripresa già nel 2021 rispetto al 2020, con un aumento del 17,4%. Nel 2022, si è registrata una crescita del 23,6% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, circa 13,4 milioni di turisti business provenienti dall’estero hanno visitato l’Italia, anche se questo numero è ancora inferiore del 14,1% rispetto al 2019.
Il numero di pernottamenti effettuati è stato di 45,6 milioni, con un incremento del 38,8% rispetto al 2021 e del 4,4% rispetto al 2019. La spesa sostenuta dagli stranieri per i viaggi d’affari in Italia è stata di oltre 4,3 miliardi di euro nel 2021 e ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro nel 2022, con un aumento del 47,4%. Gli introiti superano i livelli pre-pandemia del 10,4%. Nel 2022, la spesa per i viaggi d’affari in Italia rappresenta il 14,5% del totale degli introiti turistici internazionali, leggermente superiore al risultato del 2019 (13,1%).
Dunque, l’Italia si sta posizionando come una delle principali destinazioni per i viaggi d’affari, con una crescita significativa nel settore dei viaggi combinati. L’adozione di politiche sostenibili, la possibilità di prolungare i soggiorni e la combinazione di lavoro e tempo libero stanno contribuendo a una maggiore soddisfazione dei viaggiatori e a un aumento degli introiti per l’economia locale. Con il continuo recupero del settore dei viaggi d’affari, si prevede che la spesa globale per i viaggi combinati aumenterà ulteriormente nei prossimi anni, offrendo nuove opportunità per il turismo italiano e il settore dei campeggi.
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